La Preservazione Divina della Sunnah (6 di 7): Il viaggio alla ricerca del Hadith
Descrizione: L'importanza attribuita al fatto di ottenere la conoscenza nell'Islam induce molti musulmani ad intraprendere lunghi viaggi per raccogliere e confermare i detti e le azioni del Profeta Muhammad, la pace sia su di lui.
- Da Jamaal al-Din Zarabozo (© 2014 IslamReligion.com)
- Pubblicato su 02 Jun 2014
- Ultima modifica su 02 Jun 2014
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Un altro fenomeno unico che è apparso e ha contribuito nella preservazione della Sunnah è stato il viaggio alla ricerca del hadith, con lo scopo di verificare le fonti e raccogliere più hadith contemporaneamente. Tra tutte le diverse comunità religiose del mondo, solo la nazione islamica si è distinta tramite due caratteristiche particolari che l'hanno salvata dal perdere i suoi insegnamenti originali e puri. Queste due esclusività sono: l'uso del Isnad (catena di trasmissione), che è stato già discusso, e i viaggi intrapresi alla ricerca del hadith, che affrontiamo ora. Il grande desiderio di conoscenza religiosa tra i musulmani ha condotto le persone a viaggiare, da soli, per mesi ogni volta, soltanto per raccogliere o confermare un solo detto del Profeta, la pace sia su di lui. È stato quest'attaccamento al hadith e la disponibilità a sacrificare qualsiasi aspetto di questa vita mondana a contribuire nella conservazione minuziosa del hadith del Profeta, la pace sia su di lui.
Zubayr Siddiqi ha scritto:
Tutte queste diverse generazioni di “tradizionalisti” hanno manifestato una meravigliosa attività per il perseguimento del hadith. Il loro amore per la materia era profonda. Il loro entusiasmo per essa non conosceva limiti. La loro capacità di soffrire per il gusto di farlo non aveva alcun limite. Il ricco di loro sacrificava le proprie ricchezze in suo favore, e il povero invece gli dedicava la propria vita, nonostante la propria povertà[1].
Ma per quale motivo tale desiderio di conoscenza era così talmente grande tra questi primi musulmani? Nessuno è in grado di rispondere in modo completo a questa domanda, ma comunque le ragioni di questo forte desiderio erano tante. Certamente, tra queste motivazioni vi è quanto segue:
a)La conoscenza del hadith rappresentava per queste anime pie un mezzo che li conduceva alla pratica del Profeta, la pace sia su di lui,e sapevano che, seguendo le sue orme che sarebbero diventati più vicino a Dio.
b)Il Corano e il Profeta, la pace sia su di lui, hanno entrambi rilevato le virtù e l'importanza di raggiungere la sapienza. Disse Iddio l'Eccelso:
[Dì: “Sono forse di pari livello coloro che sanno e coloro che non sanno?”] (Corano, 39:9).
Disse anche:
[Invero, tra I Suoi servi, coloro che temono Iddio sono solo i sapienti] (Corano, 35:28).
Tra le molte affermazioni profetiche riguardanti quest'argomento vi sono:
“Chi intraprende una strada per raggiungere sapienza in essa, gli facilita Allah una strada per il Paradiso […]” (Sahih Muslim).
Il Profeta, la pace sia su di lui, disse anche:
“Quando muore il figlio di Adamo si interrompe il suo operato tranne in tre: elemosina fluente o sapienza da cui si trae beneficio o un figlio ben disposto che invoca per lui” (Sahih Muslim).
I primi studiosi hanno riconosciuto l'importanza di raggiungere la conoscenza e hanno altrettanto individuato che nessuna conoscenza è migliore della conoscenza del Creatore. Pertanto, hanno fatto del loro meglio per imparare gli insegnamenti del Suo Profeta, la pace sia su di lui.
Alcuni esempi dei primi anni daranno un quadro più chiaro circa questi viaggi alla ricerca del hadith. In realtà, può essere detto che questo tipo di viaggio sia iniziato già al tempo del Profeta, la pace sia su di lui, stesso. Cioè, anche in quel momento, la gente giungeva da fuori di Medina per chiedere al Profeta, la pace sia su di lui,riguardo a materie specifiche. In alcuni casi, capitava che andassero dal Profeta, la pace sia su di lui, per verificare quanto era riportato dai suoi rappresentanti. Nel Bukhari e Muslim si può notare che anche i Compagni non vedevano l'ora di un tale evento. Questo perché, come disse Anas, vi era l'interdizione di rivolgere troppe domande al Profeta, la pace sia su di lui, e quindi attendevano la venuta di un beduino intelligente che intraprendeva il viaggio per sopraggiungere dal Profeta e porgli domande specifiche.
Gli esempi seguenti riguarderanno Compagni che hanno viaggiato per verificare alcuni ahadith che essi stessi avevano sentito dal Profeta[2].
L'Imam Al Bukhari riportò nel suo Sahih che Jabir bn 'Abdullah viaggiò per un mese per ottenere un singolo hadith da 'Abdullah bn Unais. In una versione registrata da Al Tabaraani, si afferma che Jabir disse: “Ho voluto ascoltare un hadith sulle pene, su diretta autorità del Profeta e chi lo narrava [direttamente dal Profeta] si trovava in Egitto, così ho comprato un cammello e son partito per Egitto ... “[3].
Il Compagno Abu Aiuub ha viaggiato fino l'Egitto per chiedere 'Uqba ibn 'Amir circa un hadith. Disse che solo lui e 'Uqba erano rimasti tra quelli che avevano sentito determinati ahadith direttamente dal Profeta. Così, dopo aver ascoltato il hadith portando a termine la propria missione in Egitto tornò a Madinah.
Uno dei Compagni viaggiò per visitare Fadhala bn 'Ubaid e gli disse che non era venuto a fargli visita, ma era giunto solo per chiedergli di un hadith che entrambi avevano udito dal Profeta e il Compagno sperava che Fadhala ne avesse il testo completo[4].
Dai racconti dei Compagni si può concludere che il loro viaggio in cerca del hadith era intrapreso sostanzialmente per due motivi:
a)Per ascoltare da un altro Compagno coetaneo un hadith che non aveva avuto l'onore di sentire direttamente dal Profeta, aggiungendolo così alla propria scienza del hadith.
b)(c) Per confermare il testo e/o il significato di un hadith che avevano sentito, loro o gli altri Compagni, direttamente dal Messaggero di Dio. In questo modo anche i Compagni potevano costantemente controllare, ricontrollare e salvaguardare la purezza del hadith che essi narravano.
Nell'epoca degli studenti dei Compagni (denominati “Seguaci”), il desiderio e la volontà di viaggiare solo per sentire o confermare un hadith del Profeta non diminuirono. Madinah è stata la casa del Profeta, e per molti anni la casa della Sunnah e la città in cui molti Compagni risiedevano, dopo la morte del Profeta,e fu probabilmente il principale centro di attrazione, tuttavia, qualsiasi luogo in cui era nota la presenza di un particolare hadith diventava direttamente meta dei “viaggiatori”.
Molti esempi potrebbero essere citati. Al Khatiib Al Baghdadi ha scritto un intera opera a proposito del viaggiare alla ricerca del hadith. Il suo libro s'intitola “Al Rihla fi Talab Al Hadith” (“Il Viaggio nella Ricerca del Hadith”). Ciò che rende questo lavoro ancora più interessante è il fatto che non riguarda soltanto gli studiosi che partivano per imparare hadith.
Questi viaggi sono stati fatti da quasi tutti gli studiosi della storia dell'Islam. Infatti, se uno studioso non viaggiava, veniva considerato un caso strano, in quanto la norma era appunto il fatto di viaggiare. Tuttavia, questo libro, come ha sottolineato il curatore dell'opera, Noor al-Deen 'Itr, tratta dei viaggi in cui l'obiettivo, in quei determinati casi, è stato il raggiungimento di un unico hadith e non per la ricerca della sapienza hadith in senso generale ..![5].
Nota:
[1] M. Z. Siddiqi, “Hadeeth Literature: Its Origin, Development, Special Features and Criticism”, (Calcutta: Calcutta University Press, 1961), pag. 48.
[2] Per aver più esempi vedere: Akram Diaà Al 'Umari, “Buhooth fi Tareekh al-Sunnah al-Musharrifah” (Beirut: Muassasah al-Risaalah, 1975), pag. 203.
[3] Disse Ibn Hajar a proposito di questa versione> catena di trasmissione buona. Vedi Ibn Hajar,” Fath Al Baari”, (1/174).
[4] Evento riportato da Abu Dauud.
[5] Vedere la prefazione di Nur Al Din nell'opera di Al Khatiib Al Baghdaadi “Al Rihla fi Talab Al Hadith”. (Beirut: Dar Al Kutub Al 'Ilmiiah, 1975), pag.10.
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